Gregorj Cocco : Una Vita per la Musica Applicata
Nato a Cagliari nel 1971, Gregorj Cocco si fa strada, lentamente, nel panorama della musica applicata alle immagini; un campo in cui l’arte sonora si intreccia con percezioni visive in un abbraccio creativo. La sua formazione musicale ha inizio nel 1989 presso il Conservatorio Pierluigi da Palestrina, dove sotto l’illuminante guida del Maestro Franco Oppo, intraprende il corso di Composizione Sperimentale. È qui che il giovane appassionato di musica barocca e da film affina la sua sensibilità artistica, trasformando un amore istintivo e del tutto soggettivo in un’abilità concreta nell’utilizzo di materiali sonori, timbrici e armonici. Dopo l’esperienza con Oppo, Cocco non è più solo un ascoltatore appassionato; diventa un compositore capace di costruire partiture che rispondono a specifici contesti visivi.
Già le sue prime composizioni, risalenti al 1991 e realizzate con il software Oktalyzer per Amiga, rivelano un istinto primordiale per la sperimentazione. In questo periodo, sviluppa una predilezione per i tracker audio, strumenti che continuano a essere parte integrante della sua produzione musicale.
La musica di Gregorj Cocco non è mera decorazione; è una narrazione che si sposa con le immagini. La sua capacità di manipolare campioni audio e di creare sequenze complesse – specie le tessiture contrappuntistiche “classiche” – lo colloca tra gli esploratori di questo genere musicale orchestrale realistico che però, nonostante scritto in partitura – come vuole l’accademismo più intransigente – non è per nulla eseguito da musicisti, ma da i suoi computer.
Potenza evocativa della musica applicata alle immagini
Ogni nota è il frutto di una riflessione profonda sul significato delle immagini stesse, di sincroni, racconti, sguardi; un dialogo incessante tra suono e visione.
In questo contesto, la sua opera risulta essere una sorta di trasparente e inusuale ponte tra passato e futuro, tra l’eredità del barocco e le possibilità infinite offerte dalla tecnologia moderna. Si tratta di una ricerca sonora che vuole ridare vita a storie dimenticate e voce a immagini silenziose.
Un Viaggio nella Solitudine: L’inattuabile Ricerca di Autenticità
Nel 2010, Gregorj Cocco si trasferisce ad Amsterdam, attratto dalla promessa di un ambiente cosmopolita e ricco di autenticità umana. Purtroppo, dal 2011 la realtà si rivela ben diversa. Invece della sperata valorizzazione della genuinità e dell’empatia, Cocco si trova immerso in un contesto inaspettatamente sterile e materialista. L’individualismo e l’edonismo dominanti contrastano nettamente con la sua visione di autenticità umana. La spontaneità e l’improvvisazione nella vita quotidiana sono mal viste, mentre il pensiero critico è spesso soffocato dal conformismo. L’esuberanza si scontra con il dogma olandese del ‘doe maar normaal‘ (‘comportati normalmente’), rivelando un paradosso culturale che Cocco fatica ad accettare.
Anni difficili trascorsi domandandosi dove fossero finiti i suoi cari musicisti sardi e italiani dall’animo spropositato, i “fratelli di passione musicale” conosciuti in giovinezza. Un vuoto incolmabile. Col passare del tempo, maturò l’amara consapevolezza che forse nessuno dovrebbe mai allontanarsi dalla propria terra d’origine.
È doloroso constatare come la ricerca di autenticità possa trasformarsi in un cammino solitario, in un luogo dove l’umanità sembra essersi smarrita nel dedalo del materialismo e dell’indifferenza. Un luogo dove si è costretti a navigare in acque gelide e torbide, in cui le emozioni autentiche sono rare come l’ossigeno sulle più alte vette.
Riflettendo più che mai su quanto sia fondamentale mantenere viva la nostra umanità in un mondo che spesso ci spinge verso l’isolamento emotivo, ecco che la musica, per Cocco, non è più solo arte; ma un modo armonioso per riconnettersi con ciò è genuinamente umano: la dolcezza, la l’innata gentilezza e la fratellanza spontanea.
In questo contesto alienante, Cocco si ritrova a intraprendere un cammino artistico solitario. Non per scelta, ma per necessità: l’ambiente che lo circonda non gli lascia alternative. Come potrebbe, infatti, condividere la propria arte con chi sembra aver smarrito la capacità di connettersi emotivamente? La musica diviene così un atto di resistenza, un tentativo di preservare l’autenticità in un mondo che sembra averla dimenticata. Dopo innumerevoli e vani tentativi di stabilire una connessione artistica autentica, Cocco si trova costretto a prender atto che cercare un’intesa con individui indifferenti alla più basilare empatia è come tentare di estrarre sangue da una pietra: un’impresa tanto futile quanto dolorosa. Questa dissonanza sociale lo spinge infine a intraprendere una sfida esistenziale e creativa imprevista: abbracciare una profonda e consapevole solitudine, dandosi completamente all’amore della sua vita: la musica.
Sacro Rifugio: Un Laboratorio di Introspezione Musicale
Questa risoluzione si è trasformata in un’affermazione dei suoi valori artistici e umani. Nel suo studio, che è diventato un sacro rifugio quotidiano, Gregorj Cocco ha intrapreso un viaggio di profonda introspezione musicale. Qui, tra le pareti che custodiscono il suo mondo sonoro, la formazione classica in armonia, contrappunto e orchestrazione si fonde con le possibilità offerte dalla tecnologia digitale. Utilizza software di notazione musicale, DAW e campioni orchestrali ad alta definizione, creando un ponte tra la tradizione classica e le moderne frontiere sonore.
La sua casa ad Amsterdam è diventata un laboratorio privato dove l’innovazione tecnologica si intreccia con la tradizione musicale, permettendogli di esplorare nuove dimensioni sonore mantenendo l’integrità della sua visione artistico-musicale. È stata una vera e propria “boccata d’ossigeno” scoprire pian piano che, nonostante le difficoltà che sembrano insormontabili, alla fine della fiera, la Vita è bella. Sì, è bella perché, prima o poi, tutto cambia (e tutto torna al suo posto).
Oggi, insomma, ci si può chiedere:
- Si può produrre musica cameristica sperimentale o tradizionale senza dover chiamare a suonare dei musicisti? Si!
- Si può evitare di mostrarsi servili nei confronti di questa o quella istituzione musicale per non restare nell’ombra? Certamente!
- Si può produrre e pubblicare una musica orchestrale semplicemente perché si conosce la tecnica compositiva, la si scrive in partitura e la si esegue senza dover per forza “salire i gradini elitari” che queste istituzioni o associazioni musicali tacitamente impongono prima di degnarsi a eseguire le tue composizioni? Assolutamente!
- Si può essere liberi di scrivere la musica che più aggrada senza dover “entrare nelle grazie” di questa o quella lobby del “mercato” musicale? Certo!
Questo approccio liberatorio consente a Cocco di esprimere la sua visione musicale senza compromessi, portando a composizioni autentiche che ha iniziato a rendere pubbliche dal 2024
La Crescita dell’Orchestra Virtuale di Gregorj Cocco nell’Ultimo Decennio
La passione di Cocco per gli strumenti informatici applicati alla composizione musicale si è evoluta in una vera dichiarazione artistica, parte integrante ed essenziale delle sue produzioni. Questa «conditio sine qua non» crea un ponte personale tra il patrimonio classico italiano e tedesco e le moderne frontiere sonore. L’auto-produzione digitale diventa per Cocco un mezzo per preservare l’integrità della sua visione artistica. Con un database di 45 terabyte di campioni digitali accumulati dal 1998, il compositore mantiene una profonda connessione con il linguaggio musicale classico, mentre esplora nuove possibilità sonore. Cocco utilizza occasionalmente anche campioni musicali strumentali classici da Orchestral Tools “Berlin Strings” e Spitfire Audio “Spitfire Symphonic Orchestra”.
La Musica Applicata alle Immagini
Il focus principale del lavoro di Cocco è la creazione di “musica applicata alle immagini“. Dopo un decennio di studi incentrati sulle strutture compositive dei grandi maestri italiani come Morricone, Nono e Rota, il compositore si dedica a temi di rilevanza sociale e umana, dando spesso voce a storie di ingiustizia o esplorando aspetti profondi della natura umana. Questo approccio gli consente di utilizzare la sua arte come mezzo di riflessione e sensibilizzazione, creando colonne sonore che rispettano i canoni compositivi strutturali toccando corde emotive più profonde.
Elementi nel Processo Compositivo di Gregorj Cocco
Il processo compositivo di Gregorj Cocco inizia con la scrittura tradizionale su partitura. Successivamente, trascrive le partiture sui software di notazione “Notion” e “Sibelius“. La notazione fluisce poi nella DAW Samplitude Pro X per la produzione e la post-produzione. Il lavoro compositivo viene riprodotto in forma di “parti staccate” attraverso software di notazione musicale.
La fase di produzione e post-produzione include il resampling dei “takes” o “stems” delle porzioni musicali, elaborate attraverso apparecchiature analogiche valvolari. Cocco esegue personalmente il missaggio e la masterizzazione.
Prima della pubblicazione, le partiture e i master vengono registrati e validati da autorità competenti per garantire la protezione globale del copyright, come BUMA-STEMRA per i Paesi Bassi.
Ogni composizione, sia essa da camera, orchestrale o pop, avant-garde o “dance” è sempre associata alla relativa partitura e alle parti separate per le varie sezioni, solisti e/o strumenti elettronici.